«I Proci hanno rovesciato ogni Legge; anziché portare doni alla regina che corteggiavano, essi consumavano in gozzoviglie i beni di Odisseo. Essi erano colpevoli di prevaricazione, di hybris: avevano varcato i limiti entro ci erano stati collocati dalla sorte e dalla vita. Avevano sconfinato. Avevano invaso la casa del re, ne sperperavano i beni, abusavano delle sue ancelle, ne insidiavano la moglie, attentavano alla cita di suo figlio, imponevano il loro volere all'aedo, sobillavano i servi, aggredivano ospiti e stranieri. (...) Il poeta fa loro calpestare le leggi dell'ospitalità, che era un cardine della società greca. Essi offendono Zeus, l'ospitale.»
Privitera G.A.., Il ritorno del guerriero. Lettura dell'Odissea, Einaudi, Torino 2005, pp. 236-238.
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